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Immagine del redattoreAriela Vianello

Anestesia in odontoiatria

Aggiornamento: 19 mar 2021

L’ anestesia dal dentista è richiesta dalla maggior parte dei pazienti per evitare il dolore negli interventi di vario genere praticati in ambulatorio.

La figura del dentista infatti è da sempre associata al dolore, e per questo è uno dei principali motivi per i quali le persone trascurano la salute della propria bocca.

Fortunatamente però, con l’anestesia è possibile eliminare totalmente il dolore durante le sedute.

L’anestesia può differenziarsi in base alla durata ed alla gravità dell’intervento, conoscerne i vari tipi potrebbe essere utile e persino rassicurante per chi deve farne uso.

L’anestesia praticata negli studi dentistici è in genere di tipo locale, senza causare la totale in coscienza del paziente.


ANESTESIA LOCALIZZATA

Ci sono diversi tipi di anestesia locale:

  1. Anestesia topica, la parte interessata viene raffreddata con un gel oppure con una spray al fine di renderla insensibile al dolore. Si usa per interventi di breve durata come per esempio incidere un ascesso.

  2. Anestesia tronculare, viene somministrata tramite una siringa sul tessuto nervoso, vicino al nervo mandibolare, viene utilizzata per interventi che riguardano l’arcata inferiore.

  3. Anestesia intraligamentosa viene iniettata sul parodonto, viene usata per le estrazioni dei denti.

  4. Anestesia plessica , viene sempre somministrata tramite iniezione diretta, si usa per interventi dell’arcata superiore dove l’osso, essendo più poroso, assorbe meglio il principio.


SEDAZIONE COSCIENTE

Questo tipo di anestesia è un moderno metodo per anestetizzare in paziente odontoiatrico.

Viene usata per i pazienti più difficili ed ansiosi che per la troppa paura sarebbero poco collaborativi, ostacolando la buona riuscita dell’intervento.

Al paziente viene somministrato tramite mascherina il protossido di azoto, si tratta di un gas capace di eliminare totalmente la sensazione di dolore ed al contempo calmare anche l’ansia.

Il paziente respira in autonomia e risponde agli stimoli pur rimanendo in uno stato di semicoscienza. Nella sedazione cosciente non ci sono particolari controindicazioni, tranne che per le donne nei primi 3 mesi di gravidanza ed i pazienti in cura con antidepressivi ai quali ne è sconsigliato l’uso.

L’ultima parola in fatto di sedazione spetta comunque al dentista, che valuterà quella più appropriata in base al caso ed alla storia clinica del paziente.

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